A un mese dall’8 marzo, i muri di Palermo lottano al fianco delle donne e di tutte le soggettività che da troppo tempo, ormai, combattono in Iran per i propri diritti e per la propria autodeterminazione. 

Come nel ‘79, quando invasero le strade, attraversandole con i loro corpi, per riappropriarsene, anche adesso si riprendono il loro spazio con gli stessi corpi che tanto vengono messi in discussione al grido di Zan, Zendegi, Azadi - Donne, Vita, Libertà. 

Adesso, anche a Palermo, uno spazio è stato riconquistato con un “taglio netto”, dal lutto alla lotta, affinché il loro grido possa continuare a riecheggiare in tutto il mondo. 

Per Mahsa Amin. 

Per le Donne, tutte quante.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 One month left 8 March, the walls of Palermo are fighting alongside women and all subjects who have been fighting for their rights and self-determination in Iran for too long. 

As in '79, when they invaded the streets, crossing them with their bodies, to reappropriate them, even now they are taking back their space with the same bodies that are so much questioned by the cry of Zan, Zendegi, Azadi - Women, Life, Freedom. 

Now, even in Palermo, a space has been reconquered with a "clean cut", from mourning to struggle, so that their cry can continue to echo throughout the world. 

For Mahsa Amin. 

For women, all of them.