La Grande Dea (Madre Terra) è una divinità femminile che fin dal paloeolitico ebbe una larghissima diffusione, assumendo vari nomi e forme e in alcuni casi restando radicata nelle culture che seguirono, seppur frammentandosi con l'avanzare del processo di patriarcalizzazione.
Tale culto rifletteva la sacralità della terra e della vita che sgorga da essa, il principio intelligente che anima le piante e tutte le creature.
I reperti piu antichi che ci sono pervenuti risalgono a oltre 35.000 anni fa come la ''Venere di Hohle Fels'' e le altre ''veneri paleolitiche'' disseminate in tutta europa. Ricordiamo anche le veneri pre-nuragiche in sardegna, la ''Dea dei serpenti'' micenea, ''Ninhursag'' in mesopotamia, , l' ''Anahita'' persiana, ''Astarte'' per i fenici, ''Iside'' in egitto, ''Gaia'' nella mitologia greca, ''Mater Matuta'' in italia e l'elenco sarebbe ancora lunghissimo.
Il culto della dea ebbe le sue manifestazioni anche nel nostro territorio, come testimoniano i reperti e il tempio che si ergeva nella valle di Canneto (Settefrati FR) dedicato a ''Mefite'': dea della mediazione tra il cielo e la terra, della fertilità e delle acque, dei luoghi della transumanza e dei boschi sacri.
Servendoci dell'archetipo della Grande Dea e dei meravigliosi reperti dei nostri antenati, potremmo tentare di riavvicinarci ai grandi interrogativi sulle nostre origini, per cercare di comprendere chi siamo stati e chi siamo adesso, ora che contribuiamo sempre più a sfruttare e ad avvelenare il nostro pianeta, la nostra fonte di vita.
Camera used | Canon EOS 600D |
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Marker type | artwork |
City | Pontecorvo |
Country | Italy |
What3Words | field.stage.broccoli |