Entrambe le opere sono state realizzate in piazza Ilaria Alpi: su una cabina sono stati rappresentati la giornalista e il cineoperatore Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio nel 1994 nell’adempimento del loro lavoro, mentre sulla seconda sono stati raffigurati disegni di origine africana. I lati delle cabine raccontano i volti dei due giornalisti, estrapolati da immagini dell’epoca insieme ai bidoni tossici causa del tragico evento, così come i colori dell’Africa, per presentare − per volere dell’artista − un’altra visione del continente: non solo terra di morte, ma anche di speranza e vita.

Both works were created in Piazza Ilaria Alpi: one booth depicted the journalist and the cinematographer Miran Hrovatin, killed in Mogadishu in 1994 while carrying out their work, while the second depicted drawings of African origin. The sides of the cabins show the faces of the two journalists, extrapolated from images of the time together with the toxic bins causing the tragic event, as well as the colors of Africa, to present − at the artist's request − another vision of the continent: not only a land of death, but also of hope and life.