Una cabina elettrica in disuso a Casteldaccia è per me occasione per tornare, ad un anno esatto dal completamento della “Porta dei Giganti”, al 1992, anno X nella coscienza di tutti. Questa volta ho voluto fissare il fuoco sul momento preciso in cui, nei giovani della mia generazione, camicie di flanella in stile “grunge” e scarpe da ginnastica, nasce la consapevolezza che qualcosa doveva cambiare. Era necessario azzerare tutto, staccare i piedi da terra, trasformare il dolore in energia propulsiva per prendere le distanze dalle logiche mafiose. Era ora di lasciarsi trasportare, spinti dal “vento nuovo”, verso mete altre del pensiero. Dedicato a tutte le vittime di mafia. Per realizzare questo murale sono state usate vernici fotocatalitiche antismog, capaci di assorbire il 65% di Co2. 

A disused electrical substation in Casteldaccia is for me an opportunity to return, exactly one year after the completion of the "Porta dei Giganti", to 1992, year X in everyone's conscience. This time I wanted to fix the focus on the precise moment when, in the young people of my generation, wearing “grunge” style flannel shirts and sneakers, the awareness is born that something had to change. It was necessary to reset everything, take your feet off the ground, transform pain into propulsive energy to distance yourself from the mafia logic. It was time to let ourselves be carried away, pushed by the "new wind", towards other destinations of thought. Dedicated to all mafia victims. To create this mural, anti-smog photocatalytic paints were used, capable of absorbing 65% of Co2.