Protagonista dell’opera è infatti Kore, altro nome di Persefone, che nella mitologia greca fu rapita giovanissima dal dio dell’oltretomba Ade e che da allora trascorreva sei mesi all’anno nell’aldilà e gli altri sei sulla terra a fianco alla madre Demetra. «L’aldilà rappresenta un periodo di riflessione personale che periodicamente ognuno di noi vive – ci spiega Giorgio Casu –, e da cui usciamo più elevati dal punto di vista esperienziale, rinnovandoci continuamente». L’accezione è quindi positiva perché è questa fase che ci permette di continuare a sbocciare e a rigenerarci, proprio come accade alla giovinetta raffigurata nel murale, che sta abbandonando il suo periodo di oscurità provocando un’esplosione di primavera.